mercoledì 10 febbraio 2010

Tutti festeggiamo il 14 febbraio... ma sappiamo perchè?


San Valentino nacque a Terni nell'anno 176 circa. Conosciuto da tutti come patrono degli innamorati, fu vescovo e martire cristiano. E' venerato come santo dalla Chiesa cattolica, da quella ortodossa e solo successivamente da quella Chiesa anglicana. Il santo è conosciuto anche come San Valentino da Interamna o San Valentino da Terni.

Convertito al cristianesimo venne ordinato vescovo da San Feliciano di Foligno nell'anno 197. Nell'anno 270 Valentino si trovava a Roma per predicare il Vangelo e convertire i pagani. Egli fu arrestato e condotto al cospetto dell'Imperatore Claudio, che cercò di indurlo a rinnegare la propria fede e ad adorare gli dei pagani. Valentino confutò tutte le obiezioni dell'imperatore, che pur non convertendosi rispettò il Santo, concedendogli la grazia e affidandolo ad una nobile famiglia romana.
La figlia del nobile aveva perduto la vista, ma Valentino compì un prodigio e le ridonò la luce. Quest'atto miracoloso indusse la famiglia della fanciulla a convertirsi al Cristianesimo, e molti altri romani seguirono il suo esempio.
Valentino venne arrestato una seconda volta sotto il regno dell'imperatore Aureliano, succeduto a Claudio II il Gotico.
L'impero proseguiva nelle sue persecuzioni contro i cristiani e contro i vertici della Chiesa di Roma. La popolarità di Valentino stava crescendo, così venne arrestato per la terza volta: i soldati romani lo catturano e per flagellarlo lo portano fuori città lungo la via Flaminia, temendo che la popolazione potesse insorgere in sua difesa. Valentino morì decapitato il 14 febbraio dell'anno 273 per mano del soldato romano Furius Placidus.

Valentino in vita ebbe molto a cuore il destino degli innamorati, che in lui trovarono sempre un consigliere fidato ed un amico sincero.

La festa di San Valentino risale a circa due secoli dopo la morte di Valentino, nel 496, quando papa Gelasio I decise di sostituire alla festività pagana della fertilità una festa ispirata al messaggio d'amore diffuso dall'opera del santo.
Tale festa ricorre annualmente il 14 febbraio ed è oggigiorno conosciuta e festeggiata in tutto il mondo.

Le reliquie del santo si trovano oggi nella sua città natale, a Terni, sulla collina presso la Basilica di San Valentino, custodite in una teca; accanto alla teca una statua d'argento reca la scritta: San Valentino patrono dell'amore. Pare che tali reliquie siano state portate nella città da Cratone, Apollonio Efebo e Procuro - tre discepoli del filosofo convertiti dal futuro santo e che sarebbero stati martirizzati per aver trafugato le spoglie dalle mani dei mori o dei barbareschi.
La città di Terni nel mese di febbraio rende omaggio a San Valentino con una serie di appuntamenti culturali, riflessivi, di festa, ma anche liturgici volti a mantenere sia la dimensione religiosa delle celebrazioni del Santo, sia quella civile delle iniziative ispirate alla sua forza evocativa.

Diverse e sono le leggende che circondano la vita di San Valentino.

L'amore sublime
Un centurione romano pagano di nome Sabino s'innamorò di Serapia, una giovane cristiana di Terni. Egli si recò dai suoi genitori, per chiederla in sposa, ma loro rifiutarono a causa della sua religione. Serapia, a sua volta innamorata del giovane romano, lo invitò a recarsi da Valentino. Sabino seguì i suggerimenti dell'amata e ricevette il battesimo dal Santo.
Fu allora che Serapia si ammalò di tubercolosi. I giorni passavano e la giovane non migliorava; fu deciso quindi di chiamare Valentino al suo capezzale. Sabino pregò il Santo, dicendogli che non avrebbe potuto vivere senza la sua compagna. Accogliendo la disperazione del giovane, Valentino levò le sue preghiere al Signore, ed i due giovani lasciarono la vita terrena, per vivere insieme nell'eternità.

La rosa della riconciliazione
Passeggiando per il suo giardino, Valentino un giorno udì due fidanzati litigare. Invitando i due ragazzi alla ragione, egli porse loro una rosa affinché la stringessero facendo attenzione a non pungersi con le spine e pregando perché il loro amore fosse eterno. I due giovani si riconciliarono immediatamente e dopo non molto tempo, si recarono nuovamente dal Santo per celebrare il matrimonio ed invocare la sua benedizione. Un'altra versione di questa storia narra che il santo sia riuscito ad ispirare amore ai due giovani facendo volare intorno a loro un grande numero di coppie di piccioni, i quali si scambiavano dolci effusioni di affetto; qualcuno pensa che l'espressione "piccioncini" - che indica due teneri innamorati - possa derivare da questo episodio.

I bambini
Il giardino della casa di San Valentino era un luogo di gioia ed amore, dove spesso gli abitanti della città di Terni si recavano, per ricevere i preziosi consigli del santo.
Particolari ed abituali frequentatori del giardino erano i bambini della zona, che lì si recavano per giocare. Valentino, rallegrandosi della loro spensieratezza e della loro purezza, spesso si fermava ad osservarli, soprattutto per essere certo che non corressero pericolo alcuno.
Quando il sole iniziava a tramontare, egli si recava tra loro e a ciascuno regalava un fiore, che i bambini avrebbero dovuto portare alle loro mamme. Un piccolo stratagemma, per essere certo che i fanciulli si dirigessero subito a casa, senza far troppo tardi!

Una storia narra, infine, che Valentino, quando stava per essere decapitato, salutò la giovane cui era teneramente legato (la figlia del nobile cui era stato affidato dall'Imperatore Claudio e alla quale aveva ridato la vista), con un messaggio d'addio che si chiudeva con le parole "dal tuo Valentino".

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