venerdì 28 maggio 2010

Impalpabili differenze

I sogni sono quei progetti nascosti, coccolati e nutriti in un angolino del nostro cuore, sostenuti dalla speranza e protetti da un velo di magia.
Quando il tempo o le delusioni ne annullano la connotazione speranzosa e magica, allora restano solo i progetti... che non sono male, ma non sono sogni.

domenica 23 maggio 2010

Piccole stelle senza cielo

E' un appuntamento annuale al quale in pochi hanno la fortuna di poter partecipare...
Un momento magico, che accompagna i profumi delicati della primavera e il risveglio della vita, mostrandoci nel modo più romantico la perfezione della natura...
Le bizze climatiche di un maggio che si crede marzo hanno posticipato un pò l'arrivo delle lucciole, senza però togliere nulla al fascino di questa ricorrenza.
Non tutti le conoscono, pochi le hanno viste e ancora meno possono dire di aver giocato da bambini a ad avvicinarle o catturarle in un barattolo.
Io sono fra questi fortunati.
Quando ero piccola una volta mia madre ne ha presa una fra le mani, lasciando uno spiraglio per farmela vedere da vicino e l'ha messa nel famoso barattolo.
Poi però mi ha spiegato che la mia lanterna personale avrebbe avuto vita breve... e da quel giorno mi accontento di ammirare incantata i campi illuminati a intermittenza nelle silenziose notti primaverili.
Ogni anno, in questa stagione, la sera prima di andare a letto do un'occhiata in giardino, fino al giorno in cui posso avvisare "Sono arrivate le luccioleee!".
E per il breve periodo della loro permanenza posso gustarmi questo spettacolo speciale e gratuito, tutto per me.

martedì 18 maggio 2010

Le belle ragazze albanesi

Durante l'incontro con Berisha a Tirana, Silvio Berlusconi ha attaccato gli scafisti e ha chiesto più vigilanza all'Albania. Poi ha aggiunto: "Faremo eccezioni solo per chi porta belle ragazze".
In seguito alla battuta del premier, la scrittrice albanese Elvira Dones ha sentito il bisogno di scrivergli questa lettera aperta.
Credo meriti di essere letta, perchè oltre a riportare l'attenzione sull'ironia inopportuna del nostro presidente del consiglio, permette a ciascuno di noi di andare oltre le apparenze e comprendere il dramma che si cela dietro le notizie di sbarchi clandestini o lo squallore di alcune strade mal frequentate...

NATA FEMMINA

"Egregio Signor Presidente del Consiglio, le scrivo su un giornale che lei non legge, eppure qualche parola gliela devo, perché venerdì il suo disinvolto senso dello humor ha toccato persone a me molto care: "le belle ragazze albanesi". Mentre il premier del mio paese d'origine, Sali Berisha, confermava l'impegno del suo esecutivo nella lotta agli scafisti, lei ha puntualizzato che "per chi porta belle ragazze possiamo fare un'eccezione."
Io quelle "belle ragazze" le ho incontrate, ne ho incontrate a decine, di notte e di giorno, di nascosto dai loro magnaccia, le ho seguite da Garbagnate Milanese fino in Sicilia. Mi hanno raccontato sprazzi delle loro vite violate, strozzate, devastate. A "Stella" i suoi padroni avevano inciso sullo stomaco una parola: puttana. Era una bella ragazza con un difetto: rapita in Albania e trasportata in Italia, si rifiutava di andare sul marciapiede. Dopo un mese di stupri collettivi ad opera di magnaccia albanesi e soci italiani, le toccò piegarsi. Conobbe i marciapiedi del Piemonte, del Lazio, della Liguria, e chissà quanti altri. E' solo allora - tre anni più tardi - che le incisero la sua professione sulla pancia: così, per gioco o per sfizio.
Ai tempi era una bella ragazza, sì. Oggi è solo un rifiuto della società, non si innamorerà mai più, non diventerà mai madre e nonna. Quel puttana sulla pancia le ha cancellato ogni barlume di speranza e di fiducia nell'uomo, il massacro dei clienti e dei protettori le ha distrutto l'utero.
Sulle "belle ragazze" scrissi un romanzo, pubblicato in Italia con il titolo Sole bruciato. Anni più tardi girai un documentario per la tivù svizzera: andai in cerca di un'altra bella ragazza, si chiamava Brunilda, suo padre mi aveva pregato in lacrime di indagare su di lei. Era un padre come tanti altri padri albanesi ai quali erano scomparse le figlie, rapite, mutilate, appese a testa in giù in macellerie dismesse se osavano ribellarsi. Era un padre come lei, Presidente, solo meno fortunato. E ancora oggi il padre di Brunilda non accetta che sua figlia sia morta per sempre,
affogata in mare o giustiziata in qualche angolo di periferia. Lui continua a sperare, sogna il miracolo. E' una storia lunga, Presidente... Ma se sapessi di poter contare sulla sua attenzione, le invierei una copia del mio libro, o le spedirei il documentario, o farei volentieri due chiacchiere con lei. Ma l'avviso, signor Presidente: alle battute rispondo, non le ingoio.
In nome di ogni Stella, Bianca, Brunilda e delle loro famiglie queste poche righe gliele dovevo. In questi vent'anni di difficile transizione l'Albania s'è inflitta molte sofferenze e molte ferite con le sue stesse mani, ma nel popolo albanese cresce anche la voglia di poter finalmente camminare a spalle dritte e testa alta. L'Albania non ha più pazienza né comprensione per le umiliazioni gratuite. Credo che se lei la smettesse di considerare i drammi umani come materiale per battutacce da bar a tarda ora, non avrebbe che da guadagnarci.
Questa "battuta" mi sembra sia passata sottotono in questi giorni in cui infuria la polemica Bertolaso , ma si lega profondamente al pensiero e alle azioni di uomini come Berlusconi e company, pensieri e azioni in cui il rispetto per le donne é messo sotto i piedi ogni giorno, azioni che non sono meno criminali di quelli che sfruttano le ragazze albanesi, sono solo camuffate sotto gesti galanti o regali costosi mi vergogno profondamente e chiedo scusa anch'io a tutte le donne albanesi.

Merid Elvira Dones

mercoledì 12 maggio 2010

Un puzzle che non sappiamo di aver iniziato...



Ormai ne sono convinta: la vita non rende giustizia alla realtà.
Sapete quante persone ho visto pensare e agire secondo determinati principi e poi ricevere dalla vita una storia personale che nulla aveva a che fare con quanto avevano costruito?
Mi spiego meglio... Semplificando, c'è chi adotta comportamenti "negativi" e poi riceve in dono tanti tasselli che incastrandosi riescono a nascondere tutto e a mostrare un'immagine "positiva" e viceversa.
E questa cosa, perdonatemi, ma proprio non mi va giù.
Lo so, è la vita... e sta a noi guidarla nella direzione voluta.
Ma spesso la lotta è impari.

martedì 11 maggio 2010

T come Tempo


Leggendo un blog amico ho trovato un interessante spunto di riflessione… Il protagonista è il tempo.
Ma non inteso come quantità di minuti che si susseguono lasciando ciascuno il loro segno sul nostro corpo… No, i segni su cui mi vorrei soffermare sono quelli che il tempo, con la T maiuscola, lascia sull’anima. Incontri, impegni, appuntamenti, uscite… Lavoro, palestra, commissioni, faccende.
Certo, alcune di queste cose vanno fatte, altre le scegliamo noi, certe ci piombano addosso inaspettatamente…
La frenesia delle nostre vite ci toglie la possibilità di ritagliarci momenti importanti e di goderne appieno… Un pranzo in famiglia, un buon libro sul divano, la visita ad un amico, una passeggiata al mare… attimi da vivere a cuor leggero, senza dover lanciare l’occhio alle lancette dell’orologio.
Eh si, qualche giornata così fa bene al cuore…
L’ obbiettivo che vorrei prefiggermi è proprio questo… dedicarmi a cose che mi facciano stare bene e a persone importanti.
E l’estate, con le sue ore di luce in più e il caldo che offre nuovi stimoli renderà forse più facile questo intento, chissà!